Decidere non è mai facile, ma è assolutamente indispensabile per raggiungere qualsiasi obiettivo.
Questo periodo dell’anno per uno studente di 5^ superiore è una delle fasi psicologicamente più coinvolgenti della sua vita: per la prima volta dovrà decidere autonomamente e da adulto la strada più idonea per costruire il proprio futuro.
Questo momento va colto come una grande opportunità per conoscere in modo approfondito se stessi, per farsi delle domande e riuscire a darsi delle risposte anche se non sempre saranno comode da ascoltare.
E’ un processo che costringe a mettersi al centro, ma la buona notizia è che si ha l’età giusta per iniziare a farlo. Chiaramente isolarsi non è la strategia vincente. Quello che serve è il confronto, fondamentale per mettersi in gioco durante tutta la vita. Quindi ricordarsi che non si è soli e parlare e discutere delle proprie idee certamente con i coetanei, ma anche con gli adulti: dai genitori ai professori, dall’allenatore, se si fa sport, all’amico di famiglia che sta facendo magari la professione che ci piacerebbe fare, riuscendo però a non farsi condizionare da nessuna di queste figure. Non farsi limitare dalla timidezza e nemmeno dal “so tutto io”. Non scegliere una strada per far contento qualcuno, di solito un genitore. Non è giusto, è la vostra vita.
La prima cosa da capire, anche con l’aiuto degli altri, è se proseguire gli studi o entrare subito nel mondo del lavoro. Certamente una specializzazione dopo le scuole Superiori aiuta sempre. Non occorre per forza fare l’Università: si possono scegliere anche dei corsi professionalizzanti, che durano meno di tre anni e danno buone opportunità per trovare lavoro.
Su questa scelta può influire il percorso delle scuole superiori, le attitudini, il fattore economico.
Il bello oggi è che tutto può essere comunque ribaltato e lo studente deve sentirsi pienamente libero di scegliere secondo quello che pensa e sente dopo il percorso dei 5 anni.
Lo studente che decide di fare l’Università ha davanti un’offerta formativa enorme: i corsi negli anni si sono moltiplicati!
Oggi per fortuna abbiamo un’attenzione all’orientamento universitario diffusa in tutta Italia: spesso già dalla 4^ superiore gli studenti vengono invitati dalle scuole a partecipare ai saloni di orientamento dove possono attingere numerose informazioni. Inoltre le Università fissano alcuni giorni per gli open day durante i quali ogni corso di studio presenta la propria offerta formativa, talvolta i responsabili dell’orientamento vanno anche nelle singole scuole. Queste opportunità sono fondamentali per capire cosa si andrà a studiare e gli sbocchi lavorativi che quel corso può offrire, prima dell’iscrizione si può già instaurare un rapporto col coordinatore del corso al quale rivolgersi per capire meglio anche al di fuori degli appuntamenti canonici.
Una volta circoscritta la scelta a due/tre corsi, è sicuramente utile navigare nel sito di ogni corso e capirne il piano di studi, per poi entrare all’interno di ogni singolo piano e leggere anche il programma di qualche esame, per avere maggiore consapevolezza di ciò che veramente si studierà. Talvolta affascina la professione, ma è importantissimo capire cosa si dovrà studiare per poterla esercitare, oppure possono per esempio piacere gli studi classici, ma non l’insegnamento, senza considerare la difficoltà occupazionale in quel ramo. Anche questo ultimo aspetto è un dato da analizzare: non può essere assolutamente l’unico da prendere in considerazione, ma va comunque valutato. Magari alcuni lavori trovano poca occupazione in Italia, ma se si è disposti ad andare all’estero, le possibilità aumentano. I giovani si sentono molto più cittadini del mondo e sicuramente più parte viva dell’ Europa, quindi in questa ottica è aumentata la concorrenza, ma sono aumentate anche le opportunità.
Quindi, ricapitolando, per capire cosa fare dopo la maturità occorre:
- conoscere se stessi
- confrontarsi con gli altri
- scegliere consapevolmente, autonomamente e liberamente
E infine:
Ricordarsi sempre che si può sbagliare scelta, si può tornare indietro e ripartire più consapevoli e determinati.
Sbagliare non è fallire