Viaggi

Napoli (S)velata: un viaggio nel lato oscuro della città partenopea

“Vedi Napoli e poi muori“

Parola di Goethe, lo scrittore, poeta e drammaturgo tedesco che soggiornò nella città partenopea nel 1787.

Napoli non stanca mai. In continua evoluzione è una città dai mille volti, tanto che il mondo dell’arte e della cultura continua ad attingere alle sue sfaccettature, ai suoi personaggi, ai suoi vicoli e alle sue antiche tradizioni per affascinare il pubblico – basti pensare agli ultimi David di Donatello, dove sono stati presentati ben tre film ambientati nel capoluogo campano “Napoli Velata” di Ferzan Özpetek, “Gatta Cenerentola” di Alessandro Rak e “Ammore e malavita” dei Manetti Bros.

La classica gita fuori porta primaverile a Napoli può trasformarsi in un weekend non convenzionale alla scoperta delle bellezze nascoste tra fede, superstizione, sacro e profano dell’antica Partenope.

Ecco la top 3 degli itinerari esoterici per un perfetto finesettimana sulle tracce della Napoli (S)velata:

1. Napoli sotterranea

Napoli è bella fuori e anche dentro, o meglio sotto. Nel ventre sotterraneo della città si snodano cunicoli e cisterne. Un mondo antico di oltre 2400 anni, ricco di storia e misteri. Dal sottosuolo cittadino, secondo la leggenda, provenivano i “munacielli”, ovvero spiritelli buoni o maligni che importunavano la gente che viveva in superficie. La sua figura si identifica con quella del pozzaro, una sorta di speleologo ante litteram che, grazie alla sua conformazione fisica, aveva la capacità di introdursi nei cunicoli sotterranei ed era vestito con un abito simile ad un saio.

2. Il Cimitero delle Fontanelle

Questo luogo, che risale al 1500 d.C., è noto per la gran quantità di ossa umane e teschi di cui straborda e che fungono anche da elemento ornamentale. Importante anche per il culto delle “anime pezzentelle”, resti abbandonati “adottati” dai napoletani in cambio di grazie, favori e protezione.

 

3. Cappella San Severo

La storia del principe di San Severo è avvolta dal mistero. La Cappella, un museo vero e proprio, è famosa per le “macchine anatomiche” che mostrano l’apparato circolatorio di un uomo e di una donna, ma soprattutto è nota per il Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino. Il corpo di Cristo, scolpito in un solo blocco di marmo e coperto da un velo, anch’esso di pietra, fu realizzato – si pensa – dal principe alchimista, esoterista, anatomista, letterato, massone e accademico Raimondo di Sangro con un liquido capace di tramutare il tessuto in pietra.Non solo pizza, spaghetti e sfogliatella, dunque, ma un territorio capace di offrire innumerevoli spunti per ogni genere di turista. Dal più tradizionalista, al gourmet, dall’amante di mare e natura fino all’appassionato di antiche leggende e superstizioni. Napoli è (s)velata!

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